FAQ depuratore d'aria per il filtraggio dei virus
Qui sono riportate tutte le risposte alle domande sulle modalità tecniche di filtraggio antivirus dell'aria
Nella ricerca di supporti tecnici adeguati come misura di protezione contro le infezioni, viene posta naturalmente in primo piano la questione delle vie di trasmissione. Si distinguono qui due tipi di trasmissione, diretta e indiretta.
La trasmissione diretta avviene direttamente da persona a persona, ad esempio quando si parla, si tossisce o si starnutisce. La migliore protezione contro una simile infezione da goccioline diretta è costituita da mascherine monouso, pareti divisorie e distanziamento. Tuttavia, secondo il parere unanime degli esperti, per esempio del pneumologo Dr. Thomas Voshaar, medico capo del Centro di pneumatologia di Moers, solo circa il 20% delle infezioni da coronavirus sono infezioni dirette da goccioline o da contatto.
La maggior parte delle infezioni da coronavirus è dovuta alla trasmissione indiretta mediante particelle di aerosol contaminate da virus. L'aerosol, una miscela di aria e componenti liquidi, viene prodotto nei polmoni e rilasciato nella stanza quando si respira o si parla. I minuscoli aerosol restano sospesi nell'aria interna per diverse ore e possono essere inalati da altre persone come particelle infettive contenenti virus. Secondo il Dr. Voshaar, le particelle di aerosol cariche di virus sono la maggiore fonte d'infezione (circa l'80%)!
La protezione contro tali infezioni indirette negli ambienti interni può essere fornita solo da misure adeguate volte a ridurre in modo significativo la concentrazione di virus nell'aria. A tal proposito, si raccomanda spesso una ventilazione regolare e abbondante, ma questa non risulta ovunque una soluzione praticabile ed è efficace solo se sussiste un'elevata escursione termica tra l'aria interna ed esterna o se c'è vento all'esterno.
La protezione più efficace contro i virus presenti nell'aria degli interni è fornita da un'efficace depurazione dell'aria e da un filtraggio dell'aria mediante l'uso di dispositivi appropriati. In questo campo, innumerevoli fornitori pubblicizzano oggi i loro dispositivi come soluzione benefica. Tuttavia, un'analisi più approfondita dei dettagli tecnici è particolarmente utile nel caso del filtraggio dei virus come protezione contro le infezioni, proprio perché è in gioco niente di meno che la salute propria e degli altri!
Per questo motivo, qui di seguito abbiamo raccolto le domande e le risposte più importanti sulle soluzioni tecniche per il filtraggio dei virus nella lotta contro il coronavirus.
01. Panoramica dei processi di filtraggio e depurazione dell'aria
Sul mercato è disponibile un'ampia varietà di processi di depurazione dell'aria, ma solo alcuni di essi possono essere impiegati per un efficace filtraggio antivirus.
Qui di seguito viene riportata una selezione dei processi offerti con informazioni sulla loro idoneità all'uso.
01.01 – Filtrazione elettrostatica
I filtri elettrostatici, detti anche elettrofiltri, non sono propriamente filtri nel senso classico, per questo il termine corretto è in realtà quello di separatori elettrostatici o depolveratori elettrostatici. L'impiego originario di tali separatori elettrostatici risale all'ambito della depurazione dell'aria di scarico di processi industriali, ad esempio per la depurazione dei gas di scarico nelle centrali elettriche.
Qui, l'aria grossolanamente pre-filtrata che viene aspirata viene fatta passare attraverso uno ionizzatore e caricata in un campo elettrico ad alta tensione, in modo tale che le particelle impure cariche si depositino sul lato del collettore a carica opposta.
I rispettivi sistemi industriali sono meticolosamente progettati per le condizioni di spazio e per le portate d'aria necessarie, cosa che solitamente non avviene con i dispositivi per uso domestico "pronti all'uso".
In linea di principio, pertanto, tali filtri elettrostatici sono efficaci, tuttavia non per questo tipo di dispositivi in quanto non potranno mai raggiungere, per limiti di progettazione, i volumi d'aria pulita richiesti.
Anche per una piccola stanza con un volume d'aria di 50 m³ e con il tasso minimo scientificamente raccomandato di 6 ricircoli d'aria all'ora, sarebbe necessario un volume d'aria pulita di 300 m³ all'ora, volume non considerato nemmeno nella progettazione di tali elettrodomestici. Probabilmente non è un caso che i produttori di questi dispositivi elettrostatici spesso omettano di specificare la potenza dell'aria dei loro dispositivi.
Un altro spiacevole effetto collaterale è che i filtri elettrostatici in genere non possono essere puliti o sostituiti dall'utente. Per la pulizia è necessario un procedimento complesso di bagno ad ultrasuoni che può anche essere eseguito solo a costi elevati dal servizio di assistenza del produttore.
01.02 – Filtrazione meccanica
All'attuale stato della tecnica i filtri dell'aria sotto forma di filtri a fibre meccaniche sono praticamente impiegati in quasi tutte le applicazioni di filtraggio e definiscono quindi anche lo standard nella maggior parte dei depuratori d'aria. Nel filtraggio meccanico, l'aria viene fatta passare attraverso un tessuto filtrante fine, con l'aiuto del quale vengono separate le sostanze indesiderate. Tra i filtri antipolvere, qui si distinguono ad esempio il prefiltro F7 e il filtro per particelle sospese, come il filtro H14 impiegato nei dispositivi TAC XT, TAC V+, TAC M, TAC ECO, TAC BASIC o AirgoClean® One. Nel filtraggio di superficie, la dimensione media dei pori dell'elemento filtrante è più piccola delle particelle da separare, ed è per questo che prevalgono l'effetto di schermatura e la separazione in superficie.
Filtri meccanici per particelle sospese come i filtri HEPA H14, utilizzati nei depuratori d'aria ad alte prestazioni Trotec TAC XT, TAC V+ , TAC M, TAC ECO, TAC BASIC e AirgoClean® One, presentano strutture di fibre molto aperte, per cui le particelle da separare possono penetrare nel filtro ed essere trattenute al suo interno in modo affidabile. Ciò avviene a causa di diverse reazioni fisiche, come l'azione di setacciatura, d'inerzia, di arresto e diffusione. Nei filtri a fibre, ad alta efficacia filtrante, tutti questi meccanismi agiscono praticamente in concomitanza e consentono un elevato grado di separazione anche per diametri di particelle molto piccole. I filtri ad alte prestazioni HEPA H14 installati nei depuratori d'aria Trotec, ad esempio, filtrano dall'aria interna anche piccole particelle di aerosol delle dimensioni di 0,1 - 0,3 µm, e al 99,995%!
01.03 – Irraggiamento UV o fotolisi
La Commissione per l'igiene dell'aria interna dell'Ufficio federale per l'ambiente sconsiglia esplicitamente in una dichiarazione ufficiale l'uso di depuratori d'aria che funzionano secondo il principio della fotocatalisi. In condizioni reali si verifica durante il funzionamento persino il peggioramento della qualità dell'aria interna.
Nella depurazione dell'aria con radiazioni UV-C, la radiazione ad alta energia agisce sul legame delle molecole disciogliendolo. In linea di principio, ciò permette di scomporre molti virus e germi. Tuttavia, dal momento che anche il legame della molecola di ossigeno si dissolve, sussiste al contempo il rischio che si generi ozono tossico e che questo venga rilasciato nella stanza.
Nella fotocatalisi avviene un procedimento simile. In questo caso si ha un fluido supplementare che funge da catalizzatore e che viene eccitato dalla luce UV, ad esempio un rivestimento speciale del filtro. L'irradiazione provoca una decomposizione ossidativa delle sostanze nocive presenti nell'aria.
A vantaggio della depuratore d'aria fotocatalitica si può dire: in linea di principio il processo funziona, ed è per questo che la disinfezione UV-C viene utilizzata con successo in ambienti industriali, ad esempio in container, magazzini o stive.
L’irradiazione UV-C è un metodo collaudato per la disinfezione delle superfici. Tuttavia, per garantire la dose di radiazione necessaria può essere utilizzata solo laddove siano realizzabili senza problemi tempi di irradiazione sufficientemente lunghi.
Nel trattamento dei flussi d’aria, il problema è proprio questo: si vuole apportare un grande volume d’aria in un dispositivo piccolo per irradiarla al suo interno. Ma ad ogni modo, il tempo di permanenza dell’aria all’interno del dispositivo sarebbe sempre molto breve e la dose di radiazioni necessaria non verrebbe raggiunta. Nella pratica, per prolungare il tempo di permanenza di solito viene ridotto il volume d’aria. Alla fine, si dispone di un dispositivo che può trattare in un’ora solo un volume d’aria molto ridotto e che quindi è adatto solo per locali molto piccoli, se viene mantenuto il necessario tasso di ricircolo di 6 volte.
Inoltre, quando si utilizzano dispositivi UV-C ad alta potenza di radiazione, c’è anche il rischio che si formi dell’ozono tossico e che questo penetri nell’aria. Durante il funzionamento, i composti secondari penetrano nell’aria interna. Ciò può portare persino a un peggioramento della qualità dell’aria.
Anche per questo motivo l’Ufficio federale per la radioprotezione mette in guardia dall’uso di dispositivi di disinfezione UV-C per combattere il coronavirus.
Gli avvertimenti vengono anche dalla comunità scientifica: gli studi attuali suggeriscono che l’inattivazione incompleta può portare a cambiamenti genetici dei virus e di conseguenza a mutazioni dei virus. Per questo motivo, la dose di UV deve essere abbastanza alta da inattivare il 90% dei microrganismi.
01.04 – Depuratori d'aria al plasma con tecnica di ionizzazione
La Commissione per l'igiene dell'aria interna dell'Ufficio federale per l'ambiente sconsiglia esplicitamente, in una dichiarazione ufficiale, l'uso di depuratori d'aria che funzionino con generatori al plasma o secondo il principio della ionizzazione. In condizioni reali si verifica durante il funzionamento persino il peggioramento della qualità dell'aria interna.
Per il filtraggio dei virus, alcuni fornitori offrono dispositivi con "ionizzazione di campo al plasma" o anche "depurazione dell'aria al plasma ad alta intensità". Questi dispositivi, che solitamente hanno una portata d'aria inferiore a 200 m³, sono utilizzati per la neutralizzazione degli odori, campo in cui trovano anche la loro giustificazione.
I "depuratori d'aria al plasma" ossidano le molecole di odore, i batteri e persino i virus mentre questi sono sospesi nell'aria – ma non sono mai stati progettati per questo scopo, e non sono affatto in grado di combattere in modo rapido ed efficace enormi nuvole di aerosol emesse da persone diverse provenienti da aree con una maggiore attività, perché la potenza di questi dispositivi è ben lungi dall'essere sufficiente per ottenere un qualsivoglia effetto in aule grandi frequentate da molte persone.
A tal fine, si dovrebbero installare tubi di ionizzazione molto più potenti che tuttavia, come risultato del processo, producono inevitabilmente gas ozono. Durante il funzionamento vengono rilasciati nell'aria del locale dei composti secondari. Ciò può portare persino a un peggioramento della qualità dell'aria interna. Inoltre, uno studio dell'Istituto Herman Rietschel dell'Università Tecnica di Berlino ha dimostrato un aumento della concentrazione di aldeide nell'aria degli ambienti interni. (Zeidler, O. et al. (2009) Efficacia dei dispositivi per la depurazione dell'aria. Ingegnere sanitario 130:3-7, ISSN 0932-6200)
L'ozono è un gas ed è tossico, il che significa che non è approvato per l'impiego in spazi abitati.
Un raggio d'azione ridotto significa: nessuna efficacia nella zona
Un secondo criterio che esclude questi ionizzatori di campo al plasma dall'efficacia per la depurazione dell'aria interna è la loro portata d'aria. Per filtrare i virus in modo efficace e rapido dall'aria degli ambienti, l'aria deve essere filtrata in grandi quantità e soprattutto in modo rapido. A causa del pericolo costante che l'aria venga contaminata ad ogni colpo di tosse o espirazione profonda, ad esempio in palestra, l'aria dell'intero locale dove si trovano le persone deve essere completamente filtrata a intervalli di pochi minuti. Tutto ciò che non passa attraverso il dispositivo non viene filtrato!
Per poter offrire una protezione efficace contro le infezioni, sono dunque necessari almeno 6 ricircoli d'aria all'ora – 6 volte all'ora l'intera aria deve essere fatta passare attraverso il dispositivo e filtrata, in modo che le nuvole di aerosol nell'area create da alcune persone siano rapidamente inattivate per non infettare altre persone.
Tuttavia, questi depuratori d'aria al plasma offrono un'ora di ricircolo d'aria, cioè consentono un solo ricircolo d'aria all'ora. Con una potenza di questo tipo, le grandi nuvole di aerosol non possono nemmeno iniziare a diluirsi, figuriamoci se riescono a depurarsi. Come metodo di depurazione dell'aria contro i virus, questo è un metodo completamente inefficace e non può essere considerato scientifico.
Senza compromessi per quanto riguarda il filtraggio e la ionizzazione dei virus, l'Ufficio federale per l'ambiente tedesco giunge alla seguente conclusione: "L'aria ionizzata di per sé non è efficace nella riduzione dei virus nell'aria degli interni".
02. Normative, codici di riferimento, classi di filtrazione e valori di efficacia
02.01 – Cos'è un valore CADR?
Questa abbreviazione sta per "Clean Air Delivery Rate" – un codice di riferimento sviluppato dall'organizzazione americana AHAM (Association of Home Appliances Manufacturers) come valore di trasmissione per l'aria pulita, al fine di poter confrontare l'efficienza dei diversi modelli di depuratori d'aria.
Il valore CADR indica quanta aria interna viene depurata da tre diversi tipi di particelle in un minuto, e cioè dai gruppi di particelle polvere, polline e fumo. Secondo le regole stabilite da AHAM, viene poi determinato un valore CADR per ognuna di queste tre dimensioni di particelle, che può essere utilizzato per confrontare l'efficienza del filtro di diversi depuratori d'aria.
02.02 – Il valore CADR è adatto come criterio di confronto tra depuratori d'aria per il filtraggio dei virus?
Chiaramente no. Anche se alcuni produttori vorrebbero suggerirlo, la specifica di prova del test CADR non copre le dimensioni delle particelle di aerosol comprese tra 0,1 e 0,3 µm, che sono rilevanti per il filtraggio dei virus, né fornisce alcuna informazione sulla potenza del getto o sulla geometria del flusso del depuratore d'aria e del filtro utilizzato.
A questo punto, è meglio citare direttamente AHAM su questo argomento. Nella loro documentazione "Domande frequenti sui test per i depuratori d'aria portatili" risponde così l'agenzia AHAM alle seguenti domande:
"E i batteri o le particelle delle dimensioni di un virus? Con le attuali misurazioni CADR, l'AHAM non riporta in alcun modo dati di efficacia nella riduzione delle concentrazioni di virus e batteri. Le procedure AHAM non sono testate per il contrasto delle particelle virali, e attualmente non esiste al mondo alcuno studio scientifico comprovato su depuratori d'aria in grado di farlo."
È per questo motivo che Trotec non fornisce alcun valore CADR per i depuratori d'aria ad alte prestazioni TAC XT, TAC V+, TAC M, TAC ECO, TAC BASIC e AirgoClean® One, perché un valore simile per il filtraggio antivirus non ha alcun valore né rilevanza scientifica!
02.03 – HEPA – Di fatto o solo a parole?
Il fatto che gli aerosol siano il vettore virale n. 1 è ormai riconosciuto allo stato attuale della ricerca in tutti i campi scientifici e come utile soluzione tecnica viene citata con la stessa frequenza anche dai media la depurazione d'aria HEPA. HEPA è la tanto citata regola universale e quindi anche un grande problema nella ricerca di soluzioni.
L'abbreviazione "filtro HEPA" sta per "High Effciency Particulate Air Filter" (filtro per aria ad alta efficienza) e descrive un filtro per particelle sospese per la protezione dalle più piccole particelle contaminate presenti nell'aria degli interni.
I requisiti di efficienza di tali filtri e la loro classificazione sono chiaramente definiti in diverse norme, ma purtroppo la protezione dell'uso del termine HEPA non lo è.
Per questo motivo, sul mercato alcuni produttori si ingegnano assieme ai loro team di marketing per creare termini promettenti come SilentHEPA, ComfortHEPA o NanoHEPA. Suona HEPA, ma non filtra di conseguenza!
Nella scelta del dispositivo, attenzione a non guardare solo alla parola chiave HEPA, ma anche alla classe di filtrazione sottostante e allo standard di riferimento. A differenza del termine HEPA, questi, se in uso, sono chiaramente e inequivocabilmente classificati.
Non sempre HEPA è HEPA
Se non vengono riportate informazioni sulla classe di filtrazione HEPA e manca il certificato di prova richiesto per ogni filtro, allora si tratta di un "falso filtro HEPA", un filtro HEPA solo di nome ma non di fatto, quindi non di un "vero" filtro HEPA. Un vero filtro HEPA è certificato esclusivamente secondo la norma EN 1822 o ISO 29463. Inoltre, ogni filtro HEPA conforme alla norma deve essere etichettato con la portata d'aria per la quale è stato progettato per il filtraggio HEPA.
La specifica della portata dell'aria conforme alla norma è essenziale per l'efficienza del filtro, perché è chiaro che un volume d'aria maggiore può essere soffiato da un qualsiasi altro filtro. Tuttavia, in questo caso il filtro perde la sua efficacia e un filtro H13, ad esempio, funziona solo con l'efficienza ridotta di un filtro E11.
02.04 – Classe di filtrazione HEPA – è lo standard che conta
La norma europea di prova dei filtri EN 1822 è il riferimento di base più importante per la prova dei filtri assoluti e la loro classificazione nei corrispondenti gruppi di filtri EPA (E), HEPA (H) e ULPA (U). Inoltre, lo standard ISO 29463 che si basa su questa norma è uno standard valido a livello mondiale per i filtri EPA, HEPA e ULPA.
La norma EN 1822-1 specifica un metodo per testare l'efficienza di filtraggio dei filtri sulla base di metodologie di conteggio delle particelle e consente una classificazione uniforme dei filtri HEPA in base al loro grado di separazione. Inoltre, ogni singolo filtro viene ampiamente testato per verificare la presenza di eventuali perdite. Solo dopo aver superato una prova di tenuta e in seguito alla verifica del grado di separazione richiesto, il filtro testato viene classificato e autorizzato con un corrispondente certificato di prova. Solo i filtri delle classi H13 o H14 sono certificati come filtri HEPA secondo EN 1822.
Per dimensioni delle particelle comprese tra 0,1 - 0,3 µm, HEPA H13 ha un grado di separazione delle particelle ≥ 99,95 con un fattore di trasmissione ≤ 0,05%, e HEPA H14 ha anche un grado di separazione delle particelle ≥ 99,995 con un fattore di trasmissione ≤ 0,005%. Ad esempio, su 100.000 particelle che passano attraverso il filtro, il filtro HEPA H14 ne trattiene 99.995, mentre solo 5 su 100.000 particelle passano attraverso il filtro.
La norma ISO 29463 si basa su procedure di prova simili. Anche in questo caso la classificazione dei filtri si basa sull'efficienza MPPS (most penetrating particle size), che deve essere rilevata per i filtri del gruppo H (HEPA). Per la classe di filtrazione ISO 40 H (paragonabile a HEPA H13 secondo EN 1822), è richiesta un'efficienza totale ≥ 99,99% con un fattore di trasmissione massimo ≤ 0,05% e per la classe di filtrazione ISO 45 H (paragonabile a HEPA H14 secondo EN 1822), un'efficienza totale ≥ 99,995% con un fattore di trasmissione massimo ≤ 0,025%.
Solo i filtri ad alte prestazioni della classe HEPA H14 o ISO 45 H, come quelli presenti nei TAC XT, TAC V+, TAC M, TAC ECO, TAC BASIC o AirgoClean® One sono in grado di filtrare dall'aria anche le più piccole particelle di aerosol cariche di virus (0,1 - 0,2 µm), e al 99,995%. Ciò significa che i filtri H14 secondo EN 1822 hanno un'efficacia di filtraggio 10 volte superiore a quella dei filtri HEPA H13 con il 99,95% di efficacia filtrante, e persino 1.000 volte superiore a quella dei filtri dell'aria standard EPA E11 con solo il 95%, come quelli utilizzati nella maggior parte dei depuratori d'aria!
Importante: secondo EN 1822, i filtri delle classi E10, E11, E12 sono semplicemente filtri EPA e non filtri HEPA, nonostante vengano spesso pubblicizzati come tali. La denominazione "HEPA" è valida solo per le classi H13 e H14 o ISO 35 H e ISO 45 H.
Pertanto, al momento dell'acquisto, è importante cercare sempre certificati del filtro che siano approvati nell'UE. In questo caso deve essere indicato chiaramente lo standard del filtro (ISO) o la classe di filtrazione (EN).
02.05 – Perché soltanto i filtri HEPA H14 sono adatti per un filtraggio efficace dei virus
Attualmente, il fatto che prestazioni del filtro efficaci per il mantenimento dell'aria priva di virus non abbia alternative è fuori discussione, sia secondo gli esperti sia secondo la concorrenza. Tuttavia, si legge ancora spesso che i filtri H13 sarebbero sufficienti per il filtraggio antivirus, o anche i filtri E12 o E11. Ripetere più volte una falsa informazione non la rende più corretta.
Vero è invece: solo il filtro HEPA H14 o filtro ad alte prestazioni ISO45H, come quello utilizzato nei TAC XT, TAC V+, TAC M, TAC ECO, TAC BASIC o AirgoClean® One possono filtrare dall'aria in modo affidabile anche le più piccole particelle di aerosol cariche di virus (0,1 - 0,2 µm), e al 99,995%.
Ciò significa che i filtri H14 secondo EN 1822 hanno un'efficacia di filtraggio 10 volte superiore a quella dei filtri HEPA H13 con il 99,95%, e persino 1.000 volte superiore a quella dei filtri dell'aria standard EPA E11 con solo il 95%, come quelli utilizzati nella maggior parte dei depuratori d'aria!
L'Istituto federale per la sicurezza sul lavoro definisce anche l'HEPA H14 come la classe di filtrazione minima per il filtraggio antivirus
In una dichiarazione dell'Istituto federale per la sicurezza sul lavoro, nella relazione tecnica sull'argomento "Uso dei filtri HEPA negli sistemi di condizionamento dell'aria nei livelli di protezione/sicurezza 3 e 4 – laboratori e settore di allevamento animale", si sottolinea esplicitamente che un filtraggio HEPA è assolutamente necessario in caso di una corrispondente situazione di pericolo e che i filtri HEPA della classe H13 sono efficaci per il filtraggio dei batteri altrettanto quanto i filtri HEPA H14; tuttavia, a causa delle significative differenze tra le due classi di filtrazione HEPA in termini di intervallo MPPS (Most Penetrating Particle Size), nel campo di applicazione del filtraggio dei virus solo i filtri HEPA di classe H14 possono garantire i tassi di separazione richiesti!
Si legge nella relazione tecnica dell'Istituto federale per la sicurezza sul lavoro (BAUA): "Lo stato della tecnica per i filtri HEPA e i loro alloggiamenti è specificato nelle norme DIN EN 1822-1, DIN EN ISO 14644-3, DIN EN 15242, VDI 2083 foglio 3, VDI 6022 e TRGS 522. I filtri HEPA dovrebbero essere almeno di classe H14 secondo DIN EN 1822-1."
02.06 – Perché la decontaminazione termica del filtro ha senso da un punto di vista igienico
Senza un efficace filtraggio dei virus, un depuratore d'aria non protegge contro le infezioni a trasmissione aerogena. Tuttavia, anche un efficace filtraggio da solo non rappresenta una soluzione completa, decentrando soltanto il problema. I virus non si trovano più nell'aria della stanza, ma sono ancora attivi e intrappolati nel filtro. Una sostituzione impropria del filtro può già essere sufficiente per far sì che i virus vengano ritrasmessi nell'aria del locale.
Negli impianti d'ingegneria genetica, ad esempio, la legge prevede senza ambiguità "un cambio di filtro HEPA, che protegga il personale addetto alla manutenzione e le altre persone dalle infezioni, e la sua sterilizzazione (secondo la clausola 9.4.1. della norma DIN 12980:2005)".
Tecnica di decontaminazione unica nel suo genere
Con la loro funzione di decontaminazione termica, i depuratori d'aria ad alte prestazioni Trotec TAC XT e TAC V+ soddisfano questi requisiti di sicurezza e offrono in questo modo la massima protezione.
Simile a un'autoclave utilizzata per la sterilizzazione nell'ingegneria biomedica, ad esempio, il TAC XT e il TAC V+ riscaldano il filtro speciale H14 completamente incapsulato e resistente al calore "Made in Germany" a ca. 100 °C a intervalli regolari. Questo filtro è stato esplicitamente sviluppato a tal fine e intervallato da speciali lamelle metalliche termoconduttrici.
La decontaminazione a temperature inferiori non è sufficiente. Anche se la maggior parte dei batteri non può sopravvivere a temperature di circa 60 °C, esiste ancora un ampio gruppo di cosiddetti batteri termofili e funghi che si moltiplicano in modo particolarmente intenso a temperature comprese tra i 60 °C e gli 80 °C.
Per la decontaminazione vale in generale la seguente regola di base: più alta è la temperatura e più batteri e germi vengono eliminati. Non senza motivo, nel caso dei germi in acqua potabile, l'acqua deve essere bollita almeno dai tre ai cinque minuti, e cioè portata a circa 100 °C. La decontaminazione termica del TAC XT e del TAC V+ mira a raggiungere il medesimo effetto.
Questa tecnica di decontaminazione termica del filtro è un'esclusiva Trotec e offre diversi vantaggi unici! Il riscaldamento del filtro denatura le proteine dei virus filtrati, responsabili dell'infettività, e in pratica annienta i virus. Ciò significa che nessun virus infettivo può fuoriuscire dal filtro e finire nell'aria dell'ambiente, ad esempio in caso di manipolazione impropria. Inoltre, vengono annientati anche batteri, germi e altri microrganismi. Tutto ciò significa protezione del personale al 100% durante il lavoro e anche durante la sostituzione del filtro!
Consigliamo di effettuare la decontaminazione termica una volta alla settimana, mentre solo nelle aree sensibili dal punto di vista igienico consigliamo di eseguirla a temperatura dell'aria inferiore e umidità molto elevata. La decontaminazione termica del filtro a intervalli settimanali richiede solo 1,0 kW di energia in più alla settimana e proprio a causa del limitato consumo non aumenta la temperatura ambiente.
Un ulteriore vantaggio in termini di risparmio di tempo e denaro della decontaminazione termica è anche la rigenerazione termica del filtro, che prolunga la vita utile del filtro e quindi gli intervalli di sostituzione.
02.07 – Il mito HEPA del "pericolo delle fibre di vetro"
L'uso del tipo di costruzione dei filtri HEPA classificati secondo EN 1822 o ISO 29463 è prescritto per legge. A differenza dei filtri pseudo-HEPA, che spesso sono costituiti da un'ampia varietà di fibre sintetiche, il materiale filtrante dei filtri HEPA conforme alle norme con la classificazione H13, H14, ISO 35 H e ISO 45 H deve essere a base di vetro, come ad esempio la carta in fibra di vetro.
Inoltre, l'alloggiamento dei filtri classificati HEPA deve essere completamente incapsulato, in modo tale che il filtro sia privo di perdite e possa quindi superare con successo la prova di tenuta obbligatoria. Completamente incapsulato significa che l'aria non trova e non passa attraverso punti non sigillati, cosa che altrimenti ridurrebbe l'efficienza di filtraggio: in questo modo si garantisce che tutta l'aria passi soltanto attraverso il filtro.
Anche una semplice ispezione visiva degli pseudo-filtri, così chiamati ma non classificati a norma, può spesso rivelare a colpo d'occhio che si tratta di semplici scatole di cartone, cartucce o alloggiamenti in plastica con materiale filtrante integrato, che sono tutt'altro che privi di perdite. Attenzione quindi a non lasciarsi ingannare da questi pseudo-filtri HEPA: non sono né completamente incapsulati né conformi agli standard e quindi non si tratta di "veri" filtri HEPA con classificazione valida.
Spesso i produttori di questi filtri ed altri affermano che il loro materiale filtrante non viene appositamente sviluppato con materiale a base di vetro perché le particelle di fibra di vetro verrebbero rilasciate nell'aria dai filtri HEPA e potrebbero quindi danneggiare le vie respiratorie. Questa affermazione non è vera! Una simile affermazione falsa metterebbe in discussione tutte le misure messe in atto dalle camere bianche, misure ufficialmente richieste e praticate dalla ricerca in campo virologico, dai laboratori di biotecnologia, dalla produzione di chip, ecc.
Vero è invece: i filtri HEPA certificati della classe H13 sono realizzati con una speciale carta in fibra di vetro incollata, che non emette fibre! Una fuoriuscita della fibra di vetro dal filtro condurrebbe ad absurdum a mettere in discussione l'intero principio di efficacia dei filtri HEPA e questo filtro non supererebbe i test prescritti e non riceverebbe mai un certificato di prova!
Inoltre, per un efficace filtraggio dei virus, gli esperti della ricerca scientifica richiedono un regolare trattamento termico del filtro, in modo tale che i virus depositatisi al suo interno vengano denaturati in maniera irreversibile. Temperature fino a 100 °C distruggerebbero i normali filtri sintetici, mentre solo il materiale filtrante a base di vetro può resistere a queste temperature in modo permanente.
02.08 – Quanto è rilevante nel filtraggio antivirus la portata d'aria pulita di un depuratore d'aria?
Portata d'aria pulita significa che l'aria immessa all'interno del locale viene espulsa dal depuratore d'aria come aria priva di virus. Ciò è possibile solo in seguito a un precedente filtraggio dei virus con efficacia testata.
Per mantenere l'aria ambiente priva di virus è decisiva la capacità del flusso di ricircolo dell'aria pulita del depuratore. La produzione di un simile flusso d'aria sicuro è essenziale nel filtraggio degli aerosol. le nuvole di aerosol infettive devono essere diluite e filtrate il più rapidamente possibile, entro pochi minuti, già durante la loro formazione. Ciò richiede una portata d'aria estremamente elevata in combinazione con un'elevata potenza del getto.
In locali con una superficie di 80 m², la concentrazione di aerosol dovrebbe essere dimezzata in circa 6 minuti. È proprio per la soddisfazione di questi requisiti che sono stati sviluppati i depuratori d'aria ad alte prestazioni come il TAC V+. Dal punto di vista scientifico è necessario, per una regolare frequentazione degli ambienti interni, un ricircolo d'aria di almeno 6 volte il volume della stanza.
In caso di una maggiore densità di persone, ad esempio in call center o pub, si raccomanda di aumentare il tasso di ricircolo fino ad un valore di almeno 8 volte.
Nell'assistenza sanitaria e ovunque le persone parlino, cantino o si muovano attivamente, sono necessari almeno 12 ricircoli d'aria, o ancora meglio 15.
Contrariamente ai depuratori d'aria ad alte prestazioni Trotec con regolazione del flusso volumetrico FlowMatic, come il TAC XT, il TAC V+ o il TAC M, i depuratori d'aria disponibili in commercio sono generalmente progettati soltanto per la pulizia continua dell'aria degli interni da polveri fini, odori e polline e non sono adatti per creare un forte flusso di ricircolo d'aria.
Né i filtri utilizzati né i dispositivi per gli alloggi temporanei sono progettati per volumi d'aria così grandi come quelli necessari per un'efficace lavaggio di aria pulita.
02.09 – Con quale frequenza oraria deve essere filtrata l'aria interna per una protezione sicura?
Solo tassi di ricircolo dell'aria o flussi di aria filtrata sufficientemente elevati minimizzano il rischio d'infezione, questo è stato scientificamente provato. Nella lotta efficace contro i rischi d'infezione da particelle di aerosol, non si può rinunciare agli elevati tassi di ricircolo d'aria e quindi ai grandi volumi di aria pulita, per quanto promettano altri fornitori che pubblicizzano come sufficienti già da uno a tre tassi di ricircolo d'aria all'ora.
Studi scientifici dimostrano che per un efficace filtraggio antivirus è necessario che il depuratore d'aria utilizzato sia in grado di assicurare una portata sufficientemente elevata per il tasso di ricircolo d'aria richiesto. Se in questo contesto si parla di ricambio d'aria, questo termine non si riferisce a un completo ricambio d'aria, ma alla proporzione dell'aria pulita filtrata dai virus che viene fornita ogni ora rispetto al volume della stanza.
In conformità con questi studi, raccomandiamo per i locali regolarmente frequentati, come uffici, sale riunioni, scuole, asili o ristoranti, un filtraggio dell'aria del locale sei volte superiore per ridurre efficacemente il rischio di infezione, vale a dire 6 ricircoli d'aria all'ora come valore minimo. Se la densità di persone o di attività è elevata, si consigliano in questo caso 8 ricircoli d'aria.
Per il filtraggio dei virus dall'aria delle sale terapeutiche, nelle palestre, nei pub, nelle discoteche o nei call center, si consigliano 8 ricircoli d'aria all'ora e con un'elevata densità di persone o di attività, da 9 a 10 ricircoli d'aria.
E in aree particolarmente sensibili come in reparti ospedalieri, ambulatori medici o sale d'attesa, dovrebbero essere garantiti almeno 12 ricircoli d'aria all'ora, e in caso di densità di persone o di attività da 13 a 15 ricircoli d'aria.
Importante: ricambio d'aria vuol dire ricambio d'aria!
Ciò vale indipendentemente dal principio di funzionamento del depuratore d'aria impiegato. Dichiarazioni di produttori come "i tassi del ricambio d'aria non sono per noi rilevanti" o "la nostra tecnologia non funziona secondo il principio del ricambio d'aria" dovrebbero essere quindi considerate in modo altamente critico, e ci si dovrebbe affidare all'inequivocabile parere scientifico: ricambio d'aria significa ricambio d'aria, certo, o in altri termini il tasso di ricircolo è sempre tasso di ricircolo, indipendentemente dal principio di funzionamento o dal principio di filtraggio!
02.10 – I tassi di ricambio d'aria "X" indicano che l'aria nella stanza viene completamente sostituita "X" volte?
No, non significa questo. Ricambio d'aria, o tasso di ricambio d'aria, è un termine ampiamente usato, ma spesso frainteso. Il termine tecnico corretto è tasso di ricircolo/h.
L'unità del tasso di ricambio d'aria (1/h) indica il multiplo del volume del locale, che viene alimentato ogni ora con aria filtrata. Questo dato non corrisponde al volume d'aria interna effettivamente filtrata, in quanto l'aria già filtrata viene in parte nuovamente filtrata.
Per quanto riguarda il filtraggio antivirus, ciò significa che i depuratori d'aria per interni non possono produrre nell'ambiente aria completamente priva di virus se sono presenti persone infette, ma solo una miscela che pur contiene ancora una certa quantità di virus.
Anche la ventilazione, spesso raccomandata, non produce aria completamente priva di virus, ma solo una miscela d'aria con una concentrazione virale fortemente diluita.
Tuttavia, con elevati tassi di ricircolo (ricambi d'aria) dei dispositivi per la depurazione dell'aria utilizzati, restano presenti nell'aria della stanza, grazie ai grandi volumi dei filtri, molti meno virus infettivi rispetto al mancato impiego della depurazione d'aria.
La ricerca scientifica fornisce qui valori orientativi sulla quantità minima di "ricambi d'aria" o volumi d'aria del filtro all'ora in rapporto al volume della stanza, al fine di minimizzare il rischio indiretto d'infezione da aerosol (concentrazione virale).
02.11 – Portata d'aria del filtro e portata d'aria del dispositivo: due facce della stessa medaglia
Scientificamente è stato dimostrato a sufficienza che, per ridurre efficacemente il rischio d'infezione da aerosol virali, l'aria degli interni deve essere lavata con aria pulita priva di virus in quantità tale da ottenere una diluizione sufficiente della concentrazione dei virus al di sotto della soglia d'infezione.
Nei locali normalmente utilizzati, circa 6 ricircoli d'aria all'ora sono considerati il valore standard accettato. Se, ad esempio, un locale ha un volume d'aria di 150 m³, in questo caso è necessaria una capacità di depurazione dell'aria di 900 m³/h.
Purtroppo a questo proposito per alcuni dispositivi viene specificata come portata d'aria originaria solo la potenza del ventilatore o anche l'aria addizionale turbinata dal processo nella stanza, ma non l'apporto d'aria classificato del filtro utilizzato. Tuttavia, diventa subito chiaro che le due cose sono connesse.
Tutta l'aria che viene aspirata ed espulsa dal ventilatore deve essere preventivamente fatta passare attraverso il filtro in modo che sia privata di possibili virus. A questo scopo, i filtri certificati riportano un marchio di idoneità sul filtro. Per l'esempio di cui sopra, il filtro dovrebbe essere in grado quindi di filtrare anche 900 m³ di aria all'ora! Se la capacità di apporto d'aria del filtro non è progettata in modo da corrispondere alla potenza del dispositivo, allora perderà l'efficienza del filtro pubblicizzato e permetterà anche il passaggio di particelle che si suppone debbano effettivamente essere filtrate.
Nella scelta di un dispositivo, è sempre meglio quindi prestare attenzione esclusivamente alla portata d'aria specificata del filtro impiegato e diffidare dei dispositivi che specificano solo la portata d'aria del ventilatore. Perché in questo caso si tratterebbe soltanto di un ventilatore più costoso, ma non più di un depuratore d'aria!
02.12 – Man mano che il filtro si sporca, si riduce la portata d'aria?
Sì, perché anche il filtro migliore con il tempo s'intasa progressivamente con polveri grossolane e fini, ad esempio a causa dell'inquinamento dovuto al traffico e in questo modo, per via della maggiore contropressione, può passare attraverso il filtro meno aria. Di conseguenza, anche l'aria meno depurata entra nella stanza, cosa che non garantisce più il raggiungimento dei volumi d'aria e dei tassi di ricircolo dell'aria richiesti.
Meccanismo automatico FlowMatic per tassi costanti di ricircolo, anche in presenza di una progressiva contaminazione del filtro
Nei depuratori d'aria ad alte prestazioni TAC XT, TAC V+ e TAC M c'è uno speciale sistema di controllo che lavora per risolvere automaticamente questo problema – l'innovativo sistema di controllo FlowMatic. Proprio come il cruise control alla guida di un'auto, il sistema di sensori FlowMatic rileva qui i valori del flusso d'aria nell'intero circuito di filtraggio e adegua in modo dinamico la potenza del sistema. In questo modo, il valore nominale preimpostato per il volume d'aria rimane costante in ogni circostanza! Ciò non solo aumenta la vita utile del filtri e l'efficienza del sistema, ma garantisce anche il rispetto del tasso di ricircolo dell'aria fissato per legge per ogni misura igienica da adottare. I depuratori d'aria senza comando FlowMatic non possono soddisfare in modo permanente e sicuro i requisiti per il mantenimento dei tassi di ricircolo dell'aria richiesti.
02.13 – La ventilazione libera dei locali non offre già una protezione sufficiente?
Come misura protettiva per ridurre la carica virale negli interni, spesso si raccomanda una regolare ventilazione. Tuttavia, l'effetto di questa misura è sopravvalutato: fisicamente, la ventilazione è efficace solo se c'è un'elevata escursione termica tra l'aria interna e l'aria esterna o se a ridosso delle finestre soffia sufficiente vento. Spesso non c'è escursione termica e, laddove è presente, durante la libera ventilazione viene ridotta rapidamente e questo meccanismo risulta solitamente efficace solo per un breve arco di tempo; un soddisfacente ricambio d'aria richiederebbe in questo caso un tempo corrispondentemente più lungo. Ciò è stato confermato ancora una volta in recenti studi della Agenzia spaziale tedesca (Deutsches Zentrum für Luft- und Raumfahrt). Raramente anche il vento a ridosso delle finestre è tanto forte da garantire una ventilazione soddisfacente.
Dal momento che l'efficacia della libera ventilazione dipende da fattori non governabili (temperatura, vento, dimensioni e posizione delle finestre), resta la questione di come effettuare la ventilazione se non è possibile usufruire di questi meccanismi fisici. Inoltre, a causa delle correnti d'aria fredda e del rischio di prendere freddo, soprattutto in autunno e in inverno la ventilazione spesso non è auspicabile o ragionevole.
Con temperature invernali, la libera ventilazione porta anche a un significativo spreco di energia, che non solo inquina l'ambiente ma comporta anche elevati costi di riscaldamento.
02.14 – Un sistema a semaforo CO2 può indicare il rischio d'infezione?
No. La concentrazione di CO2 non è una misura del rischio di infezione, perché non sussiste alcuna correlazione tra concentrazione di CO2 e concentrazione di virus o batteri. Persino a basse concentrazioni di CO2 può esserci un rischio d'infezione, ad esempio quando persone infette entrano in un locale appena ventilato.
Tuttavia, nelle scuole, negli uffici e nelle abitazioni private concentrazioni di CO2 decisamente o costantemente superiore a 1.000 ppm indicano chiaramente una gestione inadeguata della ventilazione, con il risultato di un rischio potenzialmente più elevato di infezione. Ciò vale non solo per la ventilazione mediante finestre aperte, ma anche per il funzionamento degli impianti di ventilazione.
Valore CO2 come indicatore della qualità dell'aria: in ogni caso, comunque, il sistema a semaforo CO2 può servire da guida approssimativa per una buona o cattiva qualità dell'aria negli ambienti interni molto frequentati, dal momento che l'anidride carbonica (CO2) è un indicatore affidabile della necessità o meno di un ricambio d'aria.
In condizioni normali, una concentrazione di CO2 fino a 1.000 ppm indica un ricambio d'aria igienicamente adeguato. Già a un valore CO2 di 1.500 ppm la capacità di concentrazione diminuisce notevolmente e possono insorgere mal di testa, stanchezza e sonnolenza. Con valori superiori ai 1.000 ppm, la stanza deve essere ventilata in modo che i valori rientrino nuovamente nell'intervallo compreso tra 400 e 500 ppm.
I sistemi a semaforo CO2 possono quindi fornire un'indicazione affidabile sul se, sul quando e soprattutto sulla durata della ventilazione necessaria. Tuttavia, non forniscono informazioni affidabili sul rischio attuale d'infezione nel locale.
02.15 – È possibile determinare la concentrazione di virus presenti nell'aria con i misuratori di particelle o di aerosol?
No, i virus non possono essere misurati direttamente con nessun misuratore portatile disponibile in commercio. Nel migliore dei casi si possono trarre conclusioni ipotetiche, ma non risultati affidabili.
Proprio come con i misuratori di CO2 è possibile rendersi conto di una gestione inadeguata della ventilazione, che può comportare di conseguenza un rischio d'infezione potenzialmente maggiore, così con i misuratori di particelle si possono trarre informazioni quantitative sulla concentrazione di polvere A nell'aria.
La polvere A si riferisce a particelle di dimensioni PM2.5, cioè particelle fini alveolari di dimensioni ≤ 2,5 µm che sono così fini da poter penetrare direttamente negli alveoli polmonari.
Queste particelle di polvere fine possono essere aerosol, ma possono essere benissimo anche altre particelle sospese, contenute a migliaia nell'aria degli interni. E queste, a loro volta, possono contenere dei virus o meno. Non esiste affatto una correlazione tra concentrazione di particelle e concentrazione di virus.
02.16 – Per il filtraggio dei virus è utile la modalità automatica dei depuratori d'aria?
La maggior parte dei depuratori d'aria disponibili in commercio presentano una cosiddetta modalità automatica. Un sistema di sensori integrato determina la contaminazione dell'aria nella stanza e commuta il dispositivo in stand-by, ad esempio, se la contaminazione dell'aria determinata rientra nei parametri preimpostati per "aria pulita".
Ora, a volte tali dispositivi vengono pubblicizzati anche per il filtraggio dei virus e allo stesso tempo viene elogiata la loro pratica modalità automatica – incoraggiando persino i clienti talvolta a lasciare semplicemente che il dispositivo funzioni in modalità automatica. Ma a nostro avviso questo è fatale!
Perché? Perché i sensori standard installati in tali depuratori d'aria possono fornire informazioni sulla qualità dell'aria interna, ma mai sulla sua infettività! Perché con nessuna tecnologia di sensori disponibile in commercio è possibile misurare i virus presenti nell'aria degli interni.
Per comprendere le modalità di funzionamento dei dispositivi per la depurazione dell'aria supportati da sensori e il loro spegnimento automatico in caso di aria non contaminata – e considerata, a torto, come priva di virus – riportiamo qui di seguito un breve excursus sulle capacità tecniche dei comuni sensori di qualità dell'aria.
Tipici sensori di qualità dell'aria in depuratori d'aria per uso domestico
Se i depuratori d'aria presentano sensori di qualità dell'aria integrati, questi sono di solito sensori o per la misurazione dei VOC o per la misurazione di particelle o per la misurazione di CO2. Alcuni dispositivi presentano anche una combinazione di diversi di questi sensori.
Per la valutazione della qualità generale dell'aria interna, tali sensori sono fondamentalmente molto utili:
sensori VOC (volatile organic compounds)
I VOC, ad esempio, sono sostanze che evaporano facilmente anche a basse temperature – cioè si "volatilizzano" allo stato gassoso – e inquinano l'aria. Per questo vengono definite come sostanze organiche volatili (volatile organic compounds – VOC). Un VOC noto è ad esempio la formaldeide. Un sensore VOC è in grado di rilevare e visualizzare la loro concentrazione quantitativa nell'aria degli interni.
Sensori di particelle
I sensori di particelle sono in grado di rilevare e visualizzare la concentrazione esistente di polveri sottili nell'aria degli ambienti interni. Con particolato – in inglese "particulate matter" (PM) – si indicano quelle particelle presenti nell'aria che non planano immediatamente a terra ma restano sospese nell'aria per un certo arco di tempo. Tali particelle vengono prodotte, ad esempio, con l'abrasione e l'esalazione di materiali, con la combustione o processi chimici.
Tutti questi tipi di particelle di polvere fine si differenziano a seconda delle loro dimensioni. Sono comunemente suddivise in particelle con un diametro massimo di 10 µm (PM10), e nell'essere umano tali particelle raggiungono la cavità nasale (ad es. polline), e particelle con un diametro massimo di 2,5 µm (PM2,5), e tali particelle sono alveolari, cioè già così fini da poter penetrare direttamente negli alveoli polmonari.
Inoltre, esistono anche particelle ultrafini con un diametro inferiore a 0,1 µm. Per comprendere meglio: un micrometro (µm) è pari a un millesimo di millimetro, quindi è mille volte più piccolo di un millimetro. I comuni misuratori di particelle spesso rilevano le due dimensioni delle polveri sottili PM10 e PM2.5.
Sensori di CO2
I sensori di CO2 misurano la concentrazione di anidride carbonica nell'aria degli ambienti interni. Nell'essere umano, l'anidride carbonica viene prodotta ad esempio come risultato dello scambio di gas nei polmoni e viene rilasciata nella stanza durante l'espirazione, il che significa che senza contromisure può accumularsi una concentrazione eccessivamente elevata di CO2, che può poi causare affaticamento, mal di testa o scarsa capacità di concentrazione. I sensori di CO2 sono quindi un utile strumento per evidenziare la necessità di un ricambio d'aria o di un maggiore apporto di aria fresca ricca di ossigeno.
VOC, particolato e anidride carbonica non sono virus!
Per questo motivo, nessuno dei sensori di misurazione sopra menzionati è in grado di fornire informazioni reali sulla concentrazione di virus nell'aria del locale, anche se alcuni fornitori ne fanno più o meno vagamente cenno.
Il motivo tecnico: un trucchetto del tutto infondato. Ogni tipo di correlazione è solo una costruzione infondata. Per esempio supponendo che, se nell'aria non ci sono più particelle PM2.5 misurabili allora non vi sarebbero particelle di aerosol contenenti virus. Questa è una falsa conclusione, perché le particelle di aerosol contenenti virus di dimensioni 0,1 - 0,2 µm sono spesso significativamente più piccole delle particelle PM2.5!
Analogamente, si presume che i livelli di VOC o CO2 stiano in relazione reciproca con le particelle di aerosol cariche di virus – una bassa concentrazione di VOC o CO2 sarebbe sinonimo di una ridotta presenza di aerosol e quindi di carica virale. Tuttavia, queste correlazioni sono completamente sbagliate, infondate, non affidabili e quindi non offrono alcuna protezione contro le infezioni!
Inoltre, per la massima protezione possibile contro le infezioni indirette, è assolutamente necessario un funzionamento continuo del depuratore d'aria al livello di potenza necessario. Un sistema automatico che riduce la potenza si traduce in un maggiore rischio per le persone presenti nel locale.
Il motivo economico: è evidente. Si attribuisce alla tecnologia dei sensori esistente la capacità di riconoscere i virus; e già un depuratore d'aria contro polvere e polline diventa così un "depuratore d'aria antivirus" semplicemente al fine di incrementarne le vendite. A nostro avviso, queste promesse pubblicitarie sono fuorvianti e gravemente negligenti. Attenzione a non lasciarsi ingannare da tali affermazioni.
Con queste informazioni, ora è chiara quale sia l'unica risposta corretta alla domanda iniziale "I depuratori d'aria per il filtraggio dei virus possono funzionare in modalità automatica?"
La risposta è: no. Il sistema di sensori integrato provoca lo spegnimento automatico o il funzionamento in stand-by a basse velocità del ventilatore solo sulla base di una misurazione che indica il livello poco critico di contaminazione dell'aria, ma solo in termini di particelle di polvere fine, di VOC o anidride carbonica. Ciò non ha nulla a che fare con le particelle di virus emesse costantemente nel locale da persone infette, perché questi sensori non sono in grado di rilevare la concentrazione dei virus! Non vi è alcuna connessione tra la concentrazione di virus nella stanza e i livelli di VOC, particelle o CO2.
In fondo, a tali dispositivi sono stati aggiunti solo parametri e strumenti per rilevare l'aria pulita – ma non l'aria carica di virus! Questo rilevamento è tecnicamente impossibile.
È bene allora fare un brevissimo ragionamento: se esistessero sensori simili, avremmo avuto già da tempo dispositivi di test rapido contro il coronavirus dotati di tali sensori, proprio come con il test dell'alcool – si soffia dentro, il dispositivo misura, ed è fatto.
Allo stato attuale della tecnica, questa è pura fantasia – proprio come l'assunzione che un depuratore d'aria in modalità automatica possa offrire una protezione affidabile contro il rischio di infezioni a trasmissione aerogena!
Questo è tra l'altro anche un motivo per cui il TAC V+ non dispone di sensori né si spegne in modo automatico o commuta in stand-by in qualsiasi momento. Il virus potrebbe sempre essere nell'aria della stanza se sono presenti persone infette o anche dopo che queste se ne siano andate: il virus non va mai in stand-by!
Anche il nostro depuratore d'aria ad alte prestazioni AirgoClean® One , proprio come tutti i nostri depuratori d'aria standard della serie AirgoClean, possiede sensori per il rilevamento di VOC, particelle o CO2. Tuttavia, in ogni manuale d'istruzioni si fa espressamente notare che, quando si utilizza per il filtraggio dei virus per ridurre il rischio indiretto di infezione, la velocità del ventilatore deve essere sempre impostata al livello richiesto dai rispettivi requisiti per i tassi di ricircolo (volume d'aria).
02.17 – Nel filtraggio antivirus i depuratori d'aria possono funzionare in modalità automatica?
No. Se i depuratori d'aria devono essere utilizzati al fine di ridurre efficacemente il rischio indiretto d'infezione da aerosol, non devono funzionare in modalità automatica.
Per ridurre efficacemente il rischio d'infezione, deve essere possibile impostare sul dispositivo non solo la classe di filtrazione H14 (secondo EN 1822), ma anche il volume d'aria consigliato (tasso di ricircolo, detto anche tasso di ricambio d'aria) in metri cubi (m³). In presenza di persone, il depuratore d'aria deve essere poi attivato permanentemente, sia durante questa fase di ventilazione sia per un po' di tempo dopo.
Se invece il dispositivo viene attivato in modalità automatica, il sensore misurerà, dopo un certo periodo di tempo o dopo una ventilazione d'urto, delle basse concentrazioni di CO2, di polveri sottili o VOC. Il ventilatore verrà quindi automaticamente abbassato ai livelli più bassi (più silenziosi).
Ora, anche se il dispositivo funziona in modo silenzioso e soddisfa l'utente con il suo livello di rumorosità più piacevole, se ci sono persone infette nel locale non viene garantita più alcuna protezione efficace contro gli aerosol infettivi, in quanto l'efficacia del filtro, a causa del basso volume d'aria dei livelli inferiori di ventilazione, è stata ridotta a una frazione del valore necessario.
All'utente viene trasmesso un senso di sicurezza, ma in realtà è quasi completamente privo di protezione.
Conclusione: la modalità automatica dei depuratori d'aria per interni disponibili in commercio non è adatta per il filtraggio dei virus. Si giustifica se utilizzata per regolare una buona qualità dell'aria interna in termini di polvere, polline, formaldeide o controllo della ventilazione per migliori valori di CO2.
I filtri antivirus professionali sviluppati a questo scopo non hanno mai una modalità automatica, ma funzionano in modo permanente con i tassi di ricircolo necessari per il locale.
03. Domande specifiche sui depuratori d'aria ad alte prestazioni come TAC V+ o AirgoClean® One
03.01 – Perché nel TAC V+ non sono integrati sensori di qualità dell'aria per VOC o CO2?
I sensori di qualità dell'aria, come quelli utilizzati per rilevare le particelle VOC, sono tipici sensori di gas misti che rilevano gas e vapori che possono essere ossidati, come il fumo di tabacco o i vapori di materiali provenienti da mobili, tappeti, vernici, adesivi, ecc.
Tuttavia, tali sensori non sono adatti a rilevare la concentrazione dei virus a trasmissione aerogena. A tal fine, sarebbe necessario effettuare una misurazione in ingresso delle particelle di aerosol, dal momento che sono queste a poter essere contaminate dal virus. Tuttavia, non esistono sensori di misurazione adatti per la determinazione della concentrazione di aerosol.
Lo stesso vale per i sensori di CO2: non esiste alcuna correlazione tra la concentrazione di CO2 nell'aria degli interni e l'attuale concentrazione di virus e batteri nella stanza. Anche a basse concentrazioni di CO2, il rischio di infezione può aumentare notevolmente anche in un locale appena arieggiato, non appena vi entrino persone infette.
03.02 – Cosa distingue i depuratori d'aria antivirus Trotec dai depuratori d'aria disponibili in commercio?
La maggior parte dei depuratori d'aria per uso domestico mira a ridurre l'accumulo della polvere negli ambienti interni o ad alleviare i problemi di allergia, mantenendo l'aria interna priva di pollini o altri allergeni. Questi sono stati dunque progettati per queste finalità e dimensionati in termini di potenza, anche se nel frattempo hanno spesso ricevuto l'etichetta promozionale aggiuntiva di "filtro antivirus".
Per un'efficace filtraggio degli aerosol, tuttavia, è importante creare un potente flusso di ricircolo dell'aria: le nuvole di aerosol infettive devono essere diluite e filtrate il più rapidamente possibile, entro pochi minuti, già durante la loro formazione. Ciò richiede un volume d'aria sufficientemente grande con un'elevata capacità di ricircolo, cosa per cui i dispositivi standard non sono attrezzati.
Contrariamente ai convenzionali depuratori d'aria per uso domestico, i depuratori d'aria ad alte prestazioni della Trotec, come il TAC XT, il TAC V+, il TAC M, il TAC ECO, il TAC BASIC o l'AirgoClean® One sono progettati fin dall'inizio esplicitamente per questo scopo – il filtraggio di aerosol virulenti – dunque costruiti per proteggere dall'infezione.
Per questo motivo, i depuratori d'aria ad alte prestazioni Trotec TAC XT, TAC V+, TAC M, TAC ECO, il TAC BASIC e AirgoClean® One sono in grado di separare dall'aria interna tutte le particelle di aerosol pericolose, mediante il filtro HEPA H14 installato di serie, e di fornire un volume di aria pulita filtrata dai virus di 1.200 m³/h per elevati tassi di ricircolo dell'aria che siano in grado di diluire le particelle. Utilizzando il filtro disponibile come optional H14 Ultra HighFlow, il volume d'aria pulita filtrata dai virus può essere persino aumentato fino a 2.000 m³/h.
L'efficacia del filtro e la portata d'aria del dispositivo sono abbinate tra loro nel migliore dei modi, e i modelli come quello del TAC XT o del TAC V+ sono dotati di molte funzioni assolutamente necessarie per l'efficace filtraggio antivirus dell'aria degli interni, come ad esempio la decontaminazione termica e la rigenerazione termica del filtro, l'elevata potenza del getto e la geometria ottimale del flusso.
Nel complesso, i depuratori d'aria ad alte prestazioni della Trotec si differenziano dai depuratori d'aria convenzionali per essere stati progettati e costruiti fin dall'inizio in modo coerente come soluzione ai problemi di filtraggio dei virus, mentre i depuratori d'aria standard vengono spesso assegnati a questa categoria in un secondo momento mediante un'etichetta pubblicitaria.
03.03 – Quali sono i vantaggi per l'utente della rigenerazione termica del filtro?
Un regolare trattamento termico del filtro per particelle sospese è il metodo più sicuro per disattivare efficacemente i virus e i batteri depositatisi al suo interno. Inoltre, il riscaldamento del filtro H14 a circa 100 °C offre ulteriori evidenti vantaggi per l'utente.
Senza un trattamento simile, il filtro accumulerebbe, progressivamente eppure con una certa rapidità, particelle di aerosol e altre particelle sospese, cosa che metterebbe alla prova la resistenza del filtro riducendone notevolmente la durata e rendendone necessaria la precoce sostituzione.
Inoltre, gli aerosol filtrati sono costituiti principalmente da goccioline, vale a dire acqua pura. Con l'aumento dell'umidità nel filtro, quest'acqua comincia ad accumularsi più rapidamente e, in caso di umidità permanentemente elevata, sussiste anche il rischio di formazione di muffe o biofilm nel filtro. E così, in certi casi, invece di eliminare un pericolo se ne creano altri. Ciò si traduce in minore portata d'aria, riduzione della durata del filtro e formazione di muffa sul filtro.
Grazie al regolare riscaldamento del filtro a circa 100 °C, tuttavia, la penetrazione dell'umidità e la formazione di fuliggine e muffa del filtro non sono affatto un problema con il TAC XT o il TAC V+. Questo perché qui, durante il ciclo di rigenerazione termica del filtro, l'umidità viene nuovamente rimossa in modo completo e il filtro non solo viene regolarmente asciugato, ma anche rigenerato da una funzione autopulente.
Con questo processo innovativo, il lavoro di resistenza del filtro resta ridotto e la portata d'aria pulita rimane a un livello costantemente elevato per molto più tempo. Ciò comporta una durata di vita utile molto più lunga rispetto ad altri sistemi di filtraggio privi di rigenerazione e decontaminazione termica.
03.04 – I rivestimenti "antivirali" dei filtri non sono un'alternativa efficace e più economica della decontaminazione termica?
Alcuni operatori del mercato pubblicizzano la loro tecnica di depurazione dell'aria con filtri Hepa H14 integrati con rivestimento antivirale per l'inattivazione dei virus, che quindi non richiederebbero l'inattivazione termica, come avviene, ad esempio, con il TAC V+.
Riescono tali rivestimenti ad essere efficaci contro gli aerosol virali e, quindi, rappresentano forse un'alternativa a basso costo all'inattivazione termica del virus?
Sulla questione dell'efficacia bisogna considerare una cosa: se esistesse un rivestimento efficace al 100% dal punto di vista microbico o antivirale, non sarebbe molto popolare nell'ingegneria medica, soprattutto se è anche più economico dei processi esistenti? Oggi, ad esempio, gli strumenti chirurgici o altri utensili vengono ancora per lo più sterilizzati all'interno di sterilizzatori ad aria calda – utilizzando cioè esattamente il principio del TAC V+. Nessun utensile chirurgico ha un rivestimento antivirale – no – viene trattato termicamente dopo ogni utilizzo per uccidervi i germi presenti.
Allo stesso modo, non ci sono pentole con rivestimento antivirale: non senza motivo il principio della bollitura per uccidere i germi vale da tempo immemorabile, da 3 a 5 minuti a 100 °C, ed ecco che tutti i germi sono stati eliminati. Il trattamento termico a 100 °C è efficace praticamente contro tutti gli agenti patogeni, collaudato da secoli – ecco perché anche il TAC V+ funziona secondo questo principio!
E il vantaggio in termini di costi delle varianti con rivestimento?
Il fattore di risparmio più importante in questo caso è il presunto costo elevato della decontaminazione termica del TAC V+. Noi consigliamo di effettuare la decontaminazione termica una volta alla settimana, mentre solo nelle aree sensibili dal punto di vista igienico consigliamo di eseguirla a temperatura dell'aria inferiore e umidità molto elevata. Per la decontaminazione termica a intervalli settimanali, il consumo di energia supplementare ammonta a soli 1 kWh alla settimana!
Ma il quadro completo dei costi diventa evidente solo quando si fa il calcolo completo:
mediante la decontaminazione termica, il filtro del TAC V+ viene inoltre rigenerato in modo scientificamente comprovato, aumentando così la sua vita utile. La vita utile del filtro con il TAC V+ è compresa quindi, a seconda dell'uso, da circa 24 a 36 mesi!
I filtri rivestiti della concorrenza sono progettati per durare solo 12 mesi, quindi dopo un anno di utilizzo dovranno essere sostituiti. I costi mensili per questa variante del filtro sono di 38,18 € (vedi tabella di calcolo qui sotto).
E ora il calcolo comparativo per il TAC V+: con una decontaminazione termica effettuata una volta alla settimana, i costi per il filtraggio antivirus con il TAC V+ corrispondono al 29% dei costi della concorrenza – almeno 3 volte più conveniente!
Anche in caso di decontaminazione termica quotidiana, ad esempio con requisiti igienici più elevati come quelli negli studi medici, negli ospedali o nell'industria alimentare, i costi di gestione dei filtri per il TAC V+ corrispondono ancora soltanto al 42% dei costi della concorrenza, mentre i costi di gestione dei filtri della concorrenza sono ancora più del doppio!
Conclusione: con il TAC V+ i costi di gestione del filtro, a confronto, sono più di tre volte inferiori a seconda dell'applicazione, e mediante la decontaminazione termica si ottiene una tecnica di sterilizzazione di comprovata efficacia! Valore aggiunto: nel filtro nessuna umidità né formazione di batteri o muffa, nessun odore proveniente dal filtro e una vita utile molto più lunga!
Confronto-costi per il filtraggio dei virus | Concorrenza | Trotec TAC V+ | |
---|---|---|---|
Disattivazione dei virus | mediante rivestimento antivirale del filtro | mediante decontaminazione termica, 1 / settimana | mediante decontaminazione termica, 1 / giorno (5 giorni a settimana) |
12 mesi | 458,20 € (primo filtro nuovo) | 14,56 € (costi di consumo energetico per decontaminazione termica: 52 W x 1 kWh 0,28 € ciascuno) |
72,80 € (costi di consumo energetico per decontaminazione termica: 52 W x 5 giorni x 1 kWh 0,28 € ciascuno) |
24 mesi | 458,20 € (secondo filtro nuovo) | 14,56 € (v. sopra) | 72,80 € (v. sopra) |
36 mesi | 458,20 € (terzo filtro nuovo) | 14,56 € (v. sopra) + 470,06 € (primo filtro nuovo) | 72,80 € (v. sopra) + 470,06 € (primo filtro nuovo) |
48 mesi | 458,20 € (quarto filtro nuovo) | 14,56 € (v. sopra) | 72,80 € (v. sopra) |
Somma | 1.832,80 € | 528,30 € | 761,26 € |
Costi per filtro / mese (su 48 mesi) | 38,18 € | 11,01 € | 15,86 € |
Confronto-costi in percentuale (su 48 mesi) | 100% | 29% | 42% |
Tutti i prezzi di calcolo sottostanti sono comprensivi di IVA al 19%. |
03.05 – Perché il filtro del TAC XT e del TAC V+ viene riscaldato fino a circa 100 °C durante la decontaminazione termica?
la sterilizzazione mediante calore è ancora considerata il mezzo di gran lunga più affidabile per inattivare o uccidere i microrganismi. A causa della loro elevata varietà di dimensioni e struttura, i microrganismi sono caratterizzati da diverse resistenze alla temperatura dell'aria calda.
Mentre i virus sono generalmente molto suscettibili al calore e possono essere inattivati già solo con temperature comprese tra i 55 e i 70 °C, per una denaturazione affidabile dei batteri è necessario un intervallo di temperatura significativamente più alto. Per questo, la decontaminazione termica del TAC V+ comporta una sterilizzazione mediante calore a circa 100 °C. A questo intervallo di temperatura è possibile garantire non solo che vengano inattivati tutti i virus, ma che venga eliminata anche la maggior parte dei batteri.
03.06 – È possibile fare a meno della mascherina se nella stanza è installato un depuratore d'aria ad alte prestazioni Trotec?
No, i depuratori d'aria ad alte prestazioni Trotec offrono certamente una protezione affidabile contro le infezioni indirette attraverso particelle di aerosol virali presenti nell'aria della stanza. Tuttavia, anche i nostri depuratori d'aria ad alte prestazioni non possono prevenire il rischio d'infezione diretta da goccioline, che può verificarsi a breve distanza a causa di forti colpi di tosse, starnuti o conversazioni ad alta voce.
La protezione ottimale a 360° è garantita solo se, oltre al funzionamento di un depuratore d'aria ad alte prestazioni, come il TAC XT, il TAC V+, il TAC M, il TAC ECO, il TAC BASIC o l'AirgoClean® One continuano ad essere applicate le usuali norme applicate finora, vale a dire il mantenimento di una distanza sufficiente da altre persone, l'igiene mediante un regolare lavaggio o disinfezione delle mani e se viene indossata una mascherina monouso, ad esempio una mascherina di protezione per naso e bocca. Al contrario, l'utilizzo di visiere risulta inefficace come misura di protezione contro gli aerosol, come hanno dimostrato diversi studi. In ufficio o a scuola, in alternativa alla mascherina può essere ottenuta una protezione adeguata anche con le pareti divisorie in plexiglas. L'efficacia ideale si ottiene con le pareti di protezione, se dotate di un bordo su ogni lato.
03.07 – Esistono prove scientifiche dell'efficacia del filtraggio antivirus?
L'efficacia, in termini di riduzione del rischio indiretto d'infezione da aerosol, dei depuratori d'aria ad alte prestazioni Trotec come il TAC V+ è stata ampiamente dimostrata in numerose ricerche scientifiche di rinomati istituti tedeschi, ad esempio nel citatissimo studio del Prof. Dr. Christian Kähler dell'Istituto di meccanica dei fluidi e di aerodinamica dell'Università delle forze armate federali di Monaco.
Inoltre, il Prof. Dr. Kähler e il suo team hanno condotto un'altra ricerca che ha posto in modo specifico la seguente domanda: "Può essere garantito un funzionamento in sicurezza della scuola durante la pandemia?". Questo studio mette in luce diverse misure possibili di protezione, che vanno dalla ventilazione libera ai metodi di semafori CO2, alle mascherine protettive, alla depurazione dell'aria delle aule.
Conclusione dello studio: le misure di protezione che prevedono la riduzione del rischio indiretto d'infezione mediante l'utilizzo di depuratori d'aria per interni hanno il vantaggio che i virus presenti nel locale vengono eliminati o disattivati dopo breve tempo, a condizione che (1.) il ricambio d'aria all'ora sia almeno di sei volte il volume del locale, (2) il 99,995% dei virus venga eliminato al primo ciclo una volta che passa attraverso il dispositivo (con un filtro di classe H14) e (3.) il dispositivo sia silenzioso in modo che il locale possa essere frequentato senza problemi durante il funzionamento. Il depuratore d'aria TAC V+ della Trotec soddisfa tutti questi requisiti e con ciò offre una protezione affidabile contro le infezioni all'interno delle aule scolastiche e ambienti simili.
Anche l'Istituto di fisica delle costruzioni Fraunhofer (IBP) conferma i depuratori d'aria ad alte prestazioni TAC in uno studio la massima efficacia nella neutralizzazione dei virus della tecnica di decontaminazione termica Trotec!
Su richiesta, siamo lieti di fornirvi informazioni più dettagliate su altri studi effettuati sui depuratori d'aria ad alte prestazioni della Trotec.
03.08 – I depuratori d'aria ad alte prestazioni Trotec soddisfano i requisiti della IRK (Commissione per l'igiene dell'aria interna dell'Ufficio federale per l'ambiente)?
I depuratori d'aria ad alte prestazioni TAC XT, TAC V+ e TAC M soddisfano i requisiti stabiliti dalla Commissione tedesca per l'igiene dell'aria interna (IRK).
In primo luogo, il grande volume d'aria di questi depuratori d'aria ad alte prestazioni, in combinazione con la forte potenza del getto, raggiunge un apporto d'aria mirato e preciso in tutto il locale.
In secondo luogo, questi dispositivi della Trotec sono regolabili in volume e il flusso d'aria può essere adattato individualmente alle condizioni del posto. Inoltre, mediante i pannelli flowstop disponibili come optional è possibile bloccare un flusso d'aria in uscita su uno o due dei quattro lati di uscita dell'aria del depuratore d'aria ad alte prestazioni TAC, in modo tale da poter adattare individualmente la direzione di uscita principale alle condizioni del posto.
In terzo luogo, tutti i depuratori d'aria ad alte prestazioni della Trotec sono mobili e possono essere posizionati in modo mirato nel punto più adatto.
La Commissione per l'igiene dell'aria degli interni dell'Ufficio federale per l'ambiente dichiara:
"Secondo l'IRK, nelle aule l'uso di depuratori d'aria mobili con filtri HEPA integrati non è sufficiente per rimuovere efficacemente le particelle sospese (ad es. virus) dall'aria per tutta la durata delle lezioni. Ciò richiederebbe un'esatta registrazione dell'apporto d'aria nell'aula e un posizionamento mirato dei dispositivi mobili. Anche il volume d'aria dovrebbe essere adattato con precisione alle condizioni in loco e all'intensità della frequentazione dei locali. L'uso di tali dispositivi non può dunque
sostituire le misure di ventilazione e dovrebbe essere considerato al massimo come supplemento, nei casi in cui un numero particolarmente elevato di alunni (...) si trovi allo stesso tempo nella stanza". [3]
Fonte: "Il rischio di un'infezione da SARS-CoV-2 in ambienti interni può essere ridotto mediante adeguate misure di ventilazione dell'aria", dichiarazione della Commissione per l'igiene dell'aria degli interni dell'Ufficio federale per l'ambiente, 12.08.2020
03.09 – Quanti metri quadrati può coprire un singolo dispositivo?
Da un punto di vista scientifico, si raccomanda un filtraggio dell'aria di almeno 6 volte all'ora. A seconda della situazione applicativa e dei requisiti di sicurezza, dunque, con un TAC XT, un TAC V+ o un TAC M, e con il filtro HEPA H14 installato di serie, l'aria dei locali con dimensioni fino a 80 m² può essere trattata ad altezze normali, l'aria dei locali con dimensioni fino a 66 m² può essere trattata con un TAC ECO e fino a 66 m² con AirgoClean® One.
03.10 – Che durata ha il filtro dei depuratori d'aria ad alte prestazioni Trotec?
In particolare con il TAC XT e il TAC V+ il filtro principale H14, grazie alla rigenerazione termica, vanta una vita utile molto lunga. Durante l'uso, non è nemmeno necessario controllare il filtro, poiché il dispositivo controlla automaticamente il grado di contaminazione sia del prefiltro F7 che del filtro principale H14 e indica per ciascuno di essi il momento necessario della sostituzione.
In generale, se il display del dispositivo non indica in anticipo la necessità di una sostituzione, si consiglia di sostituire l'elemento filtrante H14 al più tardi dopo 12-8 mesi per motivi igienici. Il prefiltro F7 deve essere sostituito secondo l'indicatore di sostituzione filtro sul dispositivo o al più tardi dopo 6 mesi.
03.11 – Qual è il vantaggio della funzione boost o turbo dei depuratori d'aria ad alte prestazioni della Trotec?
La funzione boost, attivabile manualmente, offre la massima portata d'aria del dispositivo per un breve periodo di tempo. A livello boost, ad esempio, è possibile avviare un filtraggio d'urto per una rapida separazione con il massimo volume d'aria durante le pause o i cambi d'aula.
03.12 – A cosa bisogna fare attenzione durante la sostituzione e lo smaltimento del filtro?
Con i modelli TAC XT e TAC V+ si prega di fare un ciclo di decontaminazione termica immediatamente prima della sostituzione. Di conseguenza, tutti i virus nel filtro H14 vengono denaturati in modo sicuro, cioè praticamente distrutti. Tuttavia, poiché ci sono ancora altre particelle e polveri sottili nel filtro, in genere si consiglia, per tutti i depuratori d'aria ad alte prestazioni Trotec, di indossare guanti protettivi e una mascherina protettiva FFP2 al momento della sostituzione del filtro. Il filtro H14 può quindi essere smaltito con i rifiuti residui in un sacchetto per rifiuti sigillato, tenendo conto delle normative vigenti a livello locale.
03.13 – I dispositivi richiedono una manutenzione o una disinfezione regolare?
Al momento della sostituzione del filtro, si consiglia di pulire e disinfettare tutte le superfici interne. Nel caso dei depuratori d'aria ad alte prestazioni TAC, effettuiamo anche la manutenzione e la sostituzione del filtro su richiesta nell'ambito di un contratto di manutenzione a condizioni fisse.
03.14 – Con un depuratore d'aria antivirus Trotec si è protetti al 100% contro l'infezione?
Probabilmente non ci sarà mai la completa sicurezza in piena pandemia da virus. Con i nostri depuratori d'aria possiamo ridurre drasticamente il rischio d'infezione indiretta mediante aerosol trasportati nell'aria della stanza. In particolare, la depurazione d'aria non può proteggere dall'infezione mediante goccioline grandi o attraverso il contatto diretto con una persona infetta.
03.15 – I depuratori d'aria Trotec ad alte prestazioni per il filtraggio antivirus possono migliorare anche la qualità complessiva dell'aria interna?
Dimostrato, sì. Depuratori d'aria antivirus con tecnica di filtraggio HEPA H14, come il TAC XT, il TAC V+, il TAC M, il TAC ECO, il TAC BASIC o l'AirgoClean® One non solo filtrano in modo affidabile gli aerosol virulenti presenti nell'aria del locale, ma mantengono anche l'aria interna in gran parte priva di particelle di polvere ultrafine.
Ciò è reso possibile dall'elevata efficienza del filtro: i filtri utilizzati della classe H14 secondo la norma EN 1822 trattengono particelle di dimensioni comprese tra 0,1 e 0,3 µm con un grado di separazione ≥ 99,95%. Con un fattore di trasmissione ≤ 0,005% per tali particelle, dunque, solo 5 su 100.000 particelle in entrata riescono a penetrare nuovamente attraverso il filtro, mentre 99.995 particelle vengono separate al suo interno!
In questo modo, oltre al polline, i depuratori d'aria ad alte prestazioni Trotec filtrano in modo affidabile dall'aria degli interni in particolare anche le particelle di polvere fine.
Gli studi scientifici riportano: l'inquinamento dell'aria è ancora la principale causa di decessi in tutto il mondo e le particelle di polvere fine di dimensioni PM2.5 hanno qui un ruolo centrale.
Le particelle di polvere fine PM2.5 si formano da un lato nell'atmosfera a causa di reazioni chimiche e dall'altro, per una percentuale particolarmente elevata, direttamente dalle attività umane, ad esempio dall'abrasione o dall'esalazione di materiali, nonché dalla combustione o dai processi chimici.
Uno studio modello dimostra: la riduzione del particolato salva vite umane
Sulla base delle misure restrittive introdotte su scala mondiale per combattere la pandemia da Covid-19, un team di ricerca internazionale è stato in grado di condurre uno studio modello in cui è stata esaminata la concentrazione di particolato nell'aria in oltre 2.500 località in Europa e in Cina ed è stato stimato il suo impatto a breve termine sulla salute.
I risultati di questo modello sono stati pubblicati in un articolo nel "The Lancet", una delle riviste di medicina più consolidate e rinomate a livello mondiale. Lo studio rileva che in Cina nel periodo da febbraio a marzo 2020 sono stati evitati un totale di 24.000 decessi da inquinamento atmosferico e in Europa un totale di 2.190 decessi da metà febbraio a metà maggio 2020.
I depuratori d'aria possono mantenere gli ambienti interni privi di particelle nocive
I risultati della ricerca dimostrano che le restrizioni e le limitazioni introdotte durante la pandemia da COVID-19 hanno portato a grandi riduzioni del particolato in Europa e in Cina. I risultati mostrano la rilevanza delle direttive finalizzate a un'aria pulita per la riduzione di decessi prematuri. E i risultati mostrano di converso anche l'immenso vantaggio dei depuratori d'aria, in grado di mantenere gli ambienti interni permanentemente privi di tali particelle nocive.
03.16 – Esiste un legame tra l'inquinamento dell'aria e le infezioni da Covid-19?
Il cardiologo Thomas Münzel e il suo collega hanno rilevato in uno studio un legame preoccupante tra l'inquinamento dell'aria e i decessi da Covid-19. Lo studio, pubblicato sulla rivista Cardiovascular Research, suggerisce che circa il 15 per cento dei decessi da Covid-19 sono il risultato dell'inquinamento atmosferico.
Gli esperti nel settore medico sospettano anche che il particolato sia in grado di trasportare il nuovo tipo di coronavirus. L'RNA Sars-CoV-2 è stato rilevato ad esempio in campioni di particolato provenienti dal nord Italia, una delle regioni al mondo più duramente colpita durante la prima ondata della pandemia del coronavirus.
Ciò conduce da prospettiva medica ad assumere l'ipotesi che una concomitanza di una prolungata esposizione al particolato e di un'infezione da coronavirus avrebbe un effetto dannoso per la salute, caratterizzato dal vicendevole rafforzamento, con una maggiore suscettibilità al Covid-19. La ragione risiede presumibilmente nel fatto che sia la polvere fine che il coronavirus aggrediscono in egual misura il rivestimento dei vasi sanguigni dell'organismo causandone l'infiammazione.
Particolato più coronavirus: doppio pericolo per la salute – doppia protezione con i depuratori d'aria ad alte prestazioni Trotec
Conseguentemente a queste analisi, la protezione contro un'infezione da coronavirus a trasmissione aerea può essere efficacemente massimizzata dall'impiego dei depuratori d'aria ad alte prestazioni della Trotec: con la loro tecnica di filtraggio HEPA H14, questi depuratori d'aria antivirus non solo filtrano in modo affidabile dall'aria degli interni gli aerosol virali, ma riducono affidabilmente il livello di contaminazione dell'aria da polvere fine.
Così, una depurazione permanente dell'aria con i depuratori d'aria ad alte prestazioni Trotec, come il TAC XT, il TAC V+, il TAC M, il TAC ECO, il TAC BASIC o l'AirgoClean® One offre la massima protezione dell'aria che respiriamo dai rischi per la salute. Secondo calcoli riconosciuti dalla ricerca scientifica, in tutto il mondo circa 8,8 milioni di decessi prematuri sono causati dalle sole polveri fini, molto più dei 7,2 milioni di decessi causati ad esempio dal fumo!
03.17 – I depuratori d'aria antivirus della Trotec riducono anche la concentrazione nociva di polveri fini?
Tutti i depuratori d'aria professionali con efficace tecnica di filtraggio HEPA H14 "Made in Germany", quali il TAC XT, il TAC V+, il TAC M, il TAC ECO, il TAC BASIC e l'AirgoClean® One, garantiscono universalmente aria pulita negli ambienti interni. Questi dispositivi non solo sono in grado di filtrare dall'aria degli interni, in modo riscontrabile ed efficace, le particelle di aerosol cariche di virus e i batteri, ma filtrano in modo altrettanto affidabile particelle di polvere fine o spore nocive.
03.18 – Quanta energia consuma ad esempio giornalmente un TAC V+?
Al livello 3, cioè con un volume d'aria di 900 m³/h, il consumo energetico è di circa 150 Watt.
Se viene utilizzata anche la funzione di decontaminazione termica e durante il funzionamento viene attivato un ciclo di rigenerazione di 30 minuti, il consumo energetico totale del TAC V+ per 10 ore di funzionamento è di circa 1,6 kWh.
Rispetto alle tradizionali fotocopiatrici da ufficio, alle stampanti laser a colori o ai videoproiettori con valori di consumo energetico che varia dai 300 ai 500 Watt all'ora, il consumo energetico del TAC V+ può quindi essere considerato come piuttosto moderato.
03.19 – Il TAC V+ può riscaldare la stanza?
In applicazioni tipiche il ciclo di decontaminazione termica del TAC V+, commutabile e liberamente disattivabile, si svolge una volta al giorno e comprende una fase di riscaldamento di 15 minuti seguita da una fase di decontaminazione di altri 15 minuti.
A differenza di altre fonti di calore presenti nel locale – ogni singola persona presente emette nell'ambiente circa 100 Watt all'ora di energia termica – la temperatura ambiente resta praticamente inalterata dal funzionamento del TAC V+ grazie ai tempi di trattamento brevi per la decontaminazione termica (15 minuti) e al basso consumo energetico (circa 1,0 kWh per ciclo). Il TAC V+ non aumenta quindi la temperatura ambiente.
03.20 – Quanto sono rumorosi i depuratori d'aria ad alte prestazioni TAC?
Il TAC V+ è, ad esempio, molto silenzioso in relazione al volume dell'aria filtrata. A seconda dell'ambiente di utilizzo e del livello di potenza, si consiglia il TAC V+ con un'emissione acustica di soli 33 dB(A). Lo stesso vale per il TAC M o il TAC ECO.
Montando i cappucci di isolamento acustico opzionali su uno o entrambi i lati, il volume soggettivamente percepito di tutti i depuratori d'aria ad alte prestazioni TAC può essere ulteriormente ridotto.
Nell'acquisto di un depuratore d'aria, bisogna fare attenzione all'emissione acustica del livello di ventilazione necessario per raggiungere il tasso di ricircolo d'aria specifico per l'applicazione o il volume d'aria richiesto!
03.21 – Come cambia il livello di rumorosità con l'uso di più dispositivi nel locale?
Il livello di rumorosità complessivo dei dispositivi cambia solo leggermente. Contrariamente a quanto si possa pensare, e cioè che l'emissione acustica dei singoli depuratori d'aria vada a sommarsi, sulla base della scala logaritmica questa si comporta come segue:
se tutti i dispositivi sono azionati nella stessa modalità di funzionamento e quindi rappresentano più sorgenti di emissione acustica con lo stesso livello di rumorosità, il risultato è un aumento del livello di rumorosità in base al diagramma qui adiacente.
Come evidenziato esemplarmente nel diagramma, il livello di emissione acustica totale aumenta di soli 3 dB quando si utilizzano due identici depuratori d'aria ad alte prestazioni Trotec e di soli 6 dB quando se ne utilizzano quattro.
03.22 – Viene percepito come fastidioso il rumore dei depuratori d'aria come il TAC V+, ad esempio nelle aule scolastiche?
Il TAC V+ è uno dei dispositivi più silenziosi della sua categoria. Vengono emessi soltanto dai 38 ai 40 dB(A), a seconda del livello di potenza selezionato e del filtro H14 utilizzato. Confrontiamo: 40 dB(A) corrispondono a un sussurro silenzioso o al rumore di fondo di una tranquilla strada residenziale di notte.
Un sondaggio svolto tra studenti e insegnanti che hanno utilizzato i dispositivi in aula ha mostrato che il rumore del TAC V+ è stato percepito prevalentemente come non disturbante, a condizione di un azionamento del dispositivo a un livello massimo di 5.
03.23 – Perché i depuratore d'aria ad alte prestazioni TAC sono così grandi?
Per il filtraggio dell'aria per un massimo di 2.100 m³/h è necessaria una superficie filtrante molto grande, come nel caso del filtro HEPA H14 dei depuratori d'aria TAC XT, TAC V+, TAC M, TAC ECO o TAC BASIC. Utilizziamo volutamente anche un ventilatore piuttosto grande. Questo è in grado di muovere molta aria anche a bassa velocità e di ottenere una sufficiente potenza del getto. Ecco come assicuriamo un funzionamento silenzioso. Le dimensioni del filtro e del ventilatore giustificano quindi le dimensioni complessive del dispositivo.
Inoltre, l'alloggiamento solido e resistente ai graffi è stato progettato per essere particolarmente stabile, in modo da poter svolgere le proprie funzioni in modo sicuro e permanente in ambienti anche molto frequentati.
È stato scientificamente provato che, oltre a un tasso sufficientemente elevato di ricircolo d'aria e a un'efficace tecnica di filtraggio, risulta fondamentale per la protezione contro un rischio indiretto d'infezione anche il corretto posizionamento. Il tipo di costruzione dei depuratori d'aria ad alte prestazioni TAC è stata quindi concepita per essere tanto mobile quanto robusta e stabile.
Altri fornitori pubblicizzano infatti dispositivi visibilmente più piccoli per la depurazione dell'aria. Ma questi non dispongono dello spazio sufficiente per l'impiego dei componenti tecnici necessari per un'efficace filtraggio dei virus, e quindi non sono adatti a questo scopo.
03.24 – Esistono accessori per i depuratori d'aria ad alte prestazioni TAC?
I depuratori d'aria ad alte prestazioni Trotec sono attrezzati al completo. Pertanto, per il funzionamento regolare non sono necessari ulteriori accessori; deve soltanto essere sostituito, quando indicato dal dispositivo, il filtro speciale per particelle sospese HEPA H14 in quanto materiale di consumo.
Per applicazioni specifiche, tuttavia, sono disponibili ulteriori accessori per il TAC XT, il TAC V+, il TAC M, TAC ECO e il TAC BASIC:
Pannelli flowstop opzionali
I pannelli flowstop sono disponibili come accessori per la torre ventilatore DualDecon. Questi vengono montati rispettivamente su uno o due dei quattro lati della torre e impediscono la fuoriuscita di flussi d'aria da questi lati, per quando ad esempio non si desidera o non è necessario un ingresso di aria pulita, ad esempio nel caso di un'installazione a parete.
03.25 – Sarà ancora necessario l'uso di depuratori d'aria antivirus una volta che i vaccini saranno disponibili per tutti?
Da un lato, non è ancora possibile prevedere quando la vaccinazione sarà effettivamente disponibile. In tutto il mondo la domanda di vaccini è grande e bisogna tenere conto prima dei tempi di produzione, poi di quelli della distribuzione in quantità sufficiente, e infine della somministrazione prioritaria dei gruppi particolarmente a rischio. Inoltre, molti esperti calcolano che, nonostante la vaccinazione, le infezioni da coronavirus avranno luogo almeno fino al 2022, motivo per cui un efficace filtraggio antivirus resta un'importante misura protettiva, e questo anche dopo la pandemia da coronavirus.
Depuratori d'aria ad alte prestazioni, come il TAC XT, il TAC V+, il TAC M, il TAC ECO, il TAC BASIC o l'AirgoClean® One sono, in fondo, altrettanto efficaci contro i virus dell'influenza, e la prossima ondata di influenza non tarderà certamente ad arrivare.
Inoltre i depuratori d'aria della Trotec filtrano ad esempio anche altre particelle di polvere fine nocive o allergeni liberi presenti nell'aria, contribuendo così ad evitare i disturbi allergici nella stagione dei pollini o a ridurre le infezioni respiratorie a trasmissione aerea con conseguenti tassi elevati di assenteismo a scuola e in ufficio; essi rappresentano dunque durante tutto l'anno un importante contributo alla tutela della salute di dipendenti, studenti o clienti.
03.26 – Conviene investire in un depuratore d'aria come il TAC V+ anche per il "post coronavirus"?
Assolutamente sì! Professionali depuratori d'aria ad alte prestazioni, come il TAC XT, il TAC V+, il TAC M, il TAC ECO, il TAC BASIC o l' AirgoClean® One della Trotec non solo separano in modo affidabile dall'aria degli interni gli aerosol carichi di virus, decontaminando al contempo il filtro in modo regolare mediante calore.
Il loro efficace sistema di filtraggio H14 filtra con affidabilità dall'aria interna anche batteri, allergeni liberi, microrganismi nocivi, polline e particelle di polvere fine – e anche i virus influenzali che circolano ogni anno.
Negli ambienti d'ufficio l'aria è spesso ulteriormente contaminata da inquinanti derivanti dai esalazioni di adesivi, pennarelli e cartucce per stampanti, nonché da altre particelle di polvere fine. A questo si aggiungono le stagioni dei pollini. Non è senza motivo che la maggior parte delle assenze dal lavoro o dalla scuola sono dovute all'influenza e a infezioni simili o allergie.
Il TAC XT, il TAC V+, il TAC M, il TAC ECO, il TAC BASIC e l'AirgoClean® One restano quindi, in qualità di garanti universali dell'aria pulita, un investimento prezioso anche al di là del coronavirus, perché la depurazione permanente dell'aria degli interni abitati non è solo una misura favorevole per soggetti allergici e asmatici, ma un prezioso contributo per la salute di tutti!